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Fare 3079 chilometri in 4 giorni già di per sè è un'impresa difficile se poi ci si mette anche il bus che si rompe dopo appena 100 chilometri allora possiamo dire che diventa molto ma molto impegnativa..
Vi avevo già scritto che il nostro viaggio di ritorno prevedeva 12 ore in bus, lo stretto di Magellano da attraversare e 2 frontiere.. Insomma, immaginate la nostra faccia quando il bus lascia a piedi noi e altre 30 persone..
Fortuna che alla fine la compagnia ha caricato un pò di persone su un altro bus e quelle che non ci stavano su un aereo..
La fortuna ci ha aiutato e così siamo arrivati a Rio Gallegos belli freschi, riposati ed addirittura in anticipo: una volta tanto..
Salutiamo le nostre amiche israeliane che ci hanno fatto compagnia e ci rimettiamo in viaggio..
La prima tappa è Puerto San Julian dove l'indomani era prevista una strada costiera ricca, almeno secondo la Lonely Planet, di fauna locale..
La cittadina non era nulla di che se non fosse che da qui partono delle barche che ti portano a vedere il delfino di Commerson la cui caratteristica è il suo colore bianco e nero (i colori migliori che qualcuno possa indossare) che lo rende unico..
La giornata era stata dura e con tutto il paese a disposizione per dormire in auto dove volete che decidiamo di "parcheggiare" se non di fronte ad una discoteca che dopo 3 ore di sonno ci ha fatto svegliare di soprassalto...
La mattina dopo raccogliamo con una molletta le occhiaie che ci toccano le ginocchia e ci avviamo verso questa "Ruta costera" che ci ha fatto avvistare purtroppo solamente gabbiani.. :-(
La delusione si nota nel viso dei nostri due eroi che nonostante tutto si rimettono in moto e avvistano nel raggio di pochi chilometri dei fenicotteri rosa, degli struzzi (che poi sarebbero i cugini degli struzzi ma il nome proprio non mi va in testa), dei guanacos, cavalli, pecore e qualche volpe Patagonica che sono molto più piccole rispetto alle nostre (che poi in Italia non ne ho mai viste, le abbiamo?).
Questa strada è molto più asfaltata della ruta 40, si vedono già che il numero di auto è aumentato ma non per questo la rende meno interessante..
Lungo la strada visitammo anche il parco del bosco pietrificato che ci ha lasciato di stucco.. Tronchi d'albero di centinaia di metri di lunghezza che risalgono a circa 62 milioni, ripeto milioni, di anni fa che si sono conservati nel tempo all'erosione grazie alle cenere dei vulcani e dei sedimenti che li ha ricoperti e ha fatto in modo che si cristallizzassero in maniera perfetta in ogni singolo particolare..
La fortuna del giorno prima deve averci già abbandonato perché dopo la notte pressoché insonne ci fa anche bucare la gomma..
La mia prima foratura con annesso cambio gomme della mia vita.. Bhè ora lo posso scrivere su linkedin come conoscenza.. ;-)
È incredibile quante cazzate scrive la gente su linkedin.. Manca poco che mettano come conoscenza che sanno fare una fotocopia.. (Breve parentesi polemica..).
Cambiata la gomma ci si avvia verso Puerto Madryn. Li ci aspetta Romi che attraverso Couchsurfing ci ha permesso di dormire nella sua casa.. Una donna che accetta due uomini sconosciuti in casa sua.. Che avanti..!
Mangiando qualche dozzina di empanadas ci cominciamo a conoscere e ci racconta che fa, oltre alla parrucchiera, anche la guida turistica.. Vuoi che non ne approfittiamo visto che dobbiamo visitare il giorno successivo la famosa Peninsula Valdes..?
Questo pezzo di psradiso è uno spettacolo della natura dove le coste frastagliate si alternano a spiagge deserte dove si possono ammirare Leoni marini, elefanti marini del sud e pinguini..
Questo posto me l'aveva suggerito anche Kirsty la mia amica biologa marina che mi diceva che era l'unico posto al mondo dove le orche (si perché la maggior attrattiva è l'avvistamento di orche e balene franco australi) andavano a cacciare i piccoli di leone marino direttamente sul bagnasciuga, con una tecnica unica, per poi tornare indietro con il bottino e dividerlo con il branco..
Bhè l'emozione era molta e quando avvistammo delle pinne di orche eravamo li che speravano potessero papparsi qualche piccolo leone marino (che spirito benevolo...) ma purtroppo la marea non era abbastanza alta.. Niente da fare.. Dovremo tornare pure qui!
Puerto Madryn è comunque una città in continuo cambiamento e potrebbe essere una buona idea sistemarsi qui per qualche tempo.. Mah, vedremo..
Vi erano foto di avvistamenti di balene che quasi venivano a sfiorare le mani dei turisti.. Non riesco a immaginare che emozione si possa provare..
Dopo aver salutato Romi per la compagnia e per averci fornito così tante informazioni sulla sua terra e sulla fauna presente ci avviamo verso Viedma lasciando ufficialmente alle proprie spalle la Patagonia; si rientra nella Pampa costiera che si rivela completamente diversa rispetto a quella ammirata all'andata.. Sembra quasi di essere in terra padana con campi enormi coltivati a grano.. L'unica differenza è l'oceano che ti accompagnava lungo la strada (anche se qui lo chiamano Mare di Argentina e non oceano Atlantico.. Mah..) e i leoni marini che in qualche località si trovavano a pochi metri dalla strada e a fianco di pescatori intenti a portare a casa la cena..
Dopo Puerto Madryn il viaggio è stato abbastanza tranquillo e l'obiettivo era appunto tornare in tempo utile a Buenos Aires per pulire l'auto e sistemare i problemini che avevamo avuto... ;-)
Riepilogando questo viaggio in Argentina ci ha fatto percorrere 7800 km in auto, 1000 circa in bus, 1 volo da Rio Grande a Rio Gallegos.
2 autostoppisti caricati per strada, 1 uccellino colpito, 1 milione tra moscerini, farfalle e insetti vari uccisi lungo il tragitto..
Tanti animali nuovi scoperti e forografati e tante amicizie nuove..
Continuiamo così, ora 1 settimana nella capitale per visitare le ultime cose e riassestarsi in vista della prossima tappa..
'Ndemo vanti!
Nic
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