Profile
Blog
Photos
Videos
Lasciamo alle spalle Bariloche e la regione del Rio Negro e ci addentriamo in quello che è il 1º stato della Patagonia, il Chubut.
La ruta 40 non è la strada più semplice da percorrere anche se dicono che le parti non asfaltate stanno diminuendo grazie ai lavori della Presidenta Cristina.
Semmai ve ne foste dimenticati non preoccupatevi che gli enormi cartelloni vi ricorderanno spesso che "Aquì la naciòn crece" e ci mettono ovviamente il faccione della Kirchner..
Il benvenuto che ci ha riservato la Patagonia è stato alquanto inusuale.. Prima Tarek si perde dentro il Parque de los Alerches: un parco con viste mozzafiato sulla catena andina e con una serie di laghi e fiumi di un colore verde smeraldo che invita a tuffarsi.. Qui abbiamo fatto una camminata circondata da un bosco di "Alerce" uno delle specie vegetali più longeve del pianeta. L'esemplare più vecchio lo si può vedere con un'escursione in barca che è possibile solo al mattino.. Questo esemplare aveva circa 3600 anni e calcolando che crescono 1 cm ogni 20 anni fatevi un pò i vostri conti..
Si segnala anche la presenza del Puma andino ed in caso di incontro ravvicinato ti mettono in guarda dal correre via.. Bisogna fermarsi, alzare le mani, fissarlo, indietreggiare... Se dovesse attaccare bisogna difendersi aggressivamente (verrebbe da dire grazie al c....)!
Una volta ritrovato Tarek (almeno fisicamente perché con la testa credo sia in qualche pianeta di questo enorme universo) si riparte cercando di recuperare un pò di strada..
Nemmeno il tempo di finire la frase che ci fermano ad uno dei numerosissimi posti di blocco per un controllo; questa volta non cercano frutta o verdura o carne ma qualche busta di Marijuana o coca..
Ovviamente quando alla domanda se trasporti droga rispondi negativamente (c'è chi lo ammette???) ti invitano a scaricare la macchina mettono un bel pastore tedesco in auto e ti fanno perdere un'altra bella mezz'ora di strada..
Provata anche questa esperienza.. La giornata sembrava proprio non terminare mai anche grazie alla strada piena zeppa di crateri.. Ovviamente vuoi non centrarne uno in pieno?
Fu così che la mattina andammo a sistemare le due ruote (ah.. Dobbiamo recuperare anche due copricerchi persi per strada) e ci mettiamo in strada con la solita flemma della coppia made in USA..
I chilometri da fare sono 550 scarsi e alla fine ci servono più di 13 ore per arrivare alla meta.. Non vi dico quanti santi sono stati nominati in macchina anche a causa di questo personaggio che dopo 5 ore che guida ancora ti chiede dove stiamo andando..
Tres Lagos è un paesino del piffero nel mezzo del nulla e i cartelli che ancora indicano quanti km mancano per raggiungerlo me li sognerò per il resto della mia vita..
Per fortuna il viaggio prosegue senza rotture o altri intoppi e così raggiungiamo la parte nord del Parque de los Glaciares in cui il Fitz Roy è il padrone assoluto.. i suoi 3500 metri sono raggiungibili solamente da guide di montagna e scalatori; io e Stefano ci accontentiamo di raggiungere i 1300 dopo una camminata (non meno difficile del Tronador) di 4 ore che ci porta di fronte al ghiacciaio ad ammirare cumuli di ghiaccio staccarsi e tuffarsi nel lago dopo un rumore assordante..
Rientrati in paese ci si fionda a ritemprarsi con la specialità della regione, il cordero Patagonico.
Purtroppo il tempo dedicato a questo angolo di paradiso è poco, la strada ci aspetta e con essa anche il punto più spettacolare e visitato della Patagonia: il Perito Moreno.
Dire che si rimane a bocca aperta ammirando questo ghiacciaio è molto riduttivo.. Arrivi e te lo trovi li davanti a pochi metri.. Grazie ad una passerella lo si può ammirare a varie distanze e studiare bene i numeri che lo hanno fatto diventare il ghiacciaio più conosciuto al mondo: 60 metri di altezza, 14 km di lunghezza e 2,5 km di larghezza.. Spaventoso!
Quello che mi ha colpito maggiormente è però la sua costante crescita di 2 metri al giorno.. C'è chi dice che il surriscaldamento globale non lo abbia intaccato e chi dice invece che, nonostante continui a crescere, perda in massa..
Ora tutte queste cose le lascio a chi ci campa per vivere, io mi godo lo spettacolo nel vedere qualche pezzo di ghiaccio staccarsi e tuffarsi in mare con un tonfo pazzesco..
Ritornati in paese ci siamo organizzati per la scampagnata in Cile del giorno successivo; visitare il Parco Torres del Paine richiederebbe una visita di almeno 4 giorni e soprattutto una preparazione al campeggio molto maggiore rispetto alla nostra..
Il clima può cambiare repentinamente e passare da una splendida giornata di sole ad una giornata con forte raffiche che trascinano con sé anche le polveri delle strade sterrate che la percorrono.
Nonostante questo abbiamo colto l'occasione per farci un'idea e osservare con i nostri occhi questi paesaggi da film..
Le torri del Paine controllano dall'alto la vallata ricca di laghi, cascate e paesaggi aridi a causa di qualche incendio estivo.. Se non vi fossero le torri non preoccupatevi che sareste sicuramente tenuti sott'occhio da uno dei migliaia di Guanacos che vivono in questo mondo...
Ci aspetta un viaggio notturno verso Rio Gallegos; lasciamo Santa Cruz e anche la Patagonia per dirigerci verso la Tierra del fuego.
Speriamo di arrivarci,
Nic
- comments