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E poi d'improvviso ti svegli e ti accorgi veramente di essere ai Caraibi!
Si arriva all'aeroporto e si cominciano a vedere murales con scritto:"Welcome to Kingston" oppure "Proud to be Jamaican"..
Dopo la dogana di Miami questa è una bazzecola.. La prima cosa che mi hanno chiesto una volta saputo che ero italiano era per quale squadra tifassi.. Poi mi dice:"ah.. The Old Lady.." e per salutarmi "have a good stay bro..!"
Qui ci si rende conto di essere veramente arrivati...
Non era inizialmente sulla mia strada ma, grazie ad un carissimo amico che veniva a vedere dopo anni di tentativi la sua Jamaica, ho deciso di fare una piccola modifica al mio plan..
Così eccomi qui all'aeroporto di Kingston in compagnia di Paolo, compagno di mille avventure.. Lo conobbi ai tempi delle superiori e da li abbiamo fatto lo stesso percorso includendo l'università..
Abbiamo avuto modo di fare già qualche viaggio insieme e quindi si va sul sicuro, 5-5-5 e via!
Arriviamo alla Guest House di Carla verso le 2 del mattino dopo 3 ore di una delle peggiori corsi in taxi della mia vita.. Sarà stato che ho mangiato asiatico all'aeroporto di Miami ma ogni curva e buca (e non sono poche) era un tentativo del mio stomaco di toccare le tonsille..
Port Antonio è stata la nostra prima tappa ed è stata una sorpresa immensa; la natura qui è maestosa e non è difficile trovare una spiaggia con la foresta a ridosso oppure qualche cascata..
L'oceano con il suo colore smeraldo sembra una tela di un qualche dipinto caraibico.. La Blue Lagoon, dove hanno girato Cocktails con Tom Cruise, è forse l'apice della sua bellezza e tranquillità!
Nemmeno il tempo di ambientarsi e pronti via ci si trova a risalire un fiume nel mezzo della Jungla con Leonard la nostra guida.. È stata una delle più belle esperienze della mia vita perché era un mix tra adrenalina, natura e sport..
Leonard un personaggio incredibile: Noi indossavamo le scarpe e cercavamo di risalire la corrente presi a cercare di non scivolare sulle rocce dentro al fiume mentre lui se ne saltava da una roccia all'altra con i piedi scalzi, le nostre borse, la mia reflex al collo e una canna in mano.. Da vedere!
Con gli anni la Jamaica si è creata un'immagine internazionale della canna e della marijuana ma è molto molto di più..
Il senso di appartenenza che queste persone hanno è incredibile, loro darebbero forse la vita per difendere il loro credo e mentalità a costo di scontrarsi anche con il fenomeno turistico.. Qui è il turista che deve adattarsi alla Jamaica e non il contrario..
Ti vuoi fare un giro in centro e ti può capitare, tranquillamente, di essere gli unici due bianchi in giro..
All'inizio un pò di soggezione esiste ma poi cominci a smollarti e tra un saluto Yeeh Man e un saluto di rispetto cominci a prendere confidenza con tutti questi ragazzi giovani che ti circondano e ti salutano..
Certo che i loro visi neri neri non sono sempre così amichevoli a primo impatto.. Ma devo dire che non abbiamo mai avuto nessun tipo di problema..
Ogni tanto qualcuno ti si attacca perché vuole portarti a visitare questo o quello ma basta offrirgli una Red Stripe, la birra locale, e sei contento e libero di riprendere il tuo tour..
Ci sarebbero una decina di post da scrivere sulla cultura giamaicana perché dal loro passato schiavista alla loro cultura sportiva ne sono passati di anni..
Nel mezzo bisogna dire che la loro società si è evoluta su concetti molto maschilisti; le donne sono la colonna portante di tutta la Jamaica e nella maggior parte dei casi le uniche a lavorare..
L'omosessualità qui viene vissuta come un affronto ed è molto pericoloso per delle coppie gay girare per l'isola perché rischierebbero, senza troppi se, il linciaggio.
Per quanto riguarda la nostra sistemazione non potevamo chiedere di meglio. Carla la proprietaria della nostra Guest House è stata fenomenale.. Lei vive qui da 25 anni con la figlia ed è inserita dentro il sistema di aiuti e donazioni per il paese.. Lavora come console italiano e spesso deve andare a Kingston.. Andata/ritorno nello stesso giorno: auguri!
C'ha il suo da fare anche a cercar di tirar fuori qualche personaggio che voleva tornare in Italia con 28 kg di erba.. Ma questi per fortuna sua sono casi isolati..
Nella casa abbiamo trovato tantissimi italiani e abbiamo fatto amicizia con Lisa, Vanni, Thomas e Antonio..
2 veneti e 2 trentini..
Personaggi incredibili e compagni di qualche cena e tante risate!
Chi avrà modo di venire qui farà conoscenza anche con il gallo che già alle 5 della mattina tenta di svegliarti.. ma è la musica che ti accompagna quasi 24 ore al giorno che ti lascia nelle braccia di Morfeo e ti risveglia con quel suo ritmo reggae..
C'è la netta sensazione di essere in un paradiso..
La tappa successiva è la tanto rinomata Negril.. Qui non è difficile trovare qualche venditore che ti parla in italiano..
"Italy-Jamaica very good friends" ti dicono i tassisti o anche le guide ufficiali e quelle improvvisate..
Una cosa che mi ha colpito molto è che qui i venditori in spiaggia per esempio non sono in competizione, l'importante è che o uno o l'altro venda... Che la vendita resti in casa..
Anche girando con la guida ci siamo resi conto che la gente si aiuta senza nessun problema e cercano di inventarsi mille lavori pur di portar a casa qualche dollaro..
Negril è sicuramente più turistica di Port Antonio ma se vuoi vedere un tramonto sull'oceano e ricordartelo per tutta la vita sei nel posto giusto..
7 Miles Beach è la spiaggia principale dove si alternano ristoranti che vendono il famoso Jerk Chicken a negozi che vendono statue locali..
A tal proposito ho visto un leone, simbolo della Jamaica in legno.. Spettacolare ma peserà 5 kg.. Opera di convinzione a Paolo per farmelo portare a casa.. La vedo moooolto nera!
Per gli amanti della buona musica reggae e ska Negril fa al caso loro.. Ogni notte si trova un concerto live a cui partecipare o, nuvole permettendo, basta andare al Rick's Café per ammirare il tramonto e magari fare un saltino dalla scogliera.. 5/10/15 metri.. C'è solo l'imbarazzo della scelta!
È considerato uno dei bar più belli al mondo ma quanti americani/canadesi.. Pazzesco..
Dovevamo fare una tappa anche a sud dell'isola ma anche in questo caso abbiamo optato per un bus diretto su Kingston e visitare un pò la capitale..
Ecco, se venite in Jamaica valutate bene il discorso auto e spostamenti perché qui uno spostamento ti costa tranquillamente 200/250 $ americani..
Siamo partiti direzione Kingston in un clima surreale.. Sarà per via che siamo all'ultimo giorno sull'isola o sarà perché ci stiamo pian piano rendendo conto di esserci innamorati..
Mi mancherà il saluto delle persone quando incrociano il tuo sguardo per strada, la musica sempre e dovunque, il pollo giamaicano che per quanto impossibile da capire da una spanna al pollo italiano..
Mi piacerebbe capire quanti polli vengono cucinati in Jamaica giornalmente perché qui sembra veramente essere in tutti i menù..
Anche a Kingston abbiamo beccato un posto strafico dove cucinavano polli a centinaia adagiandoli su pali di legno per dargli sapore e coprendoli con una lamiera per creare un effetto forno..
Un responsabile HCCP italiano farebbe un infarto.. ;-)
L'ultimo giorno ce lo siamo tenuti per la casa di Bob.. Interessante scoprire tanti aneddoti e rivivere un luogo così suggestivo per la politica e la musica internazionale e non solo Giamaicana..
One Love!
Alla prossima,
Nic
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Roberto Mi hai fatto viaggiare con te con la fantasia!!!
giorgio ciao sono Giorgio di Bustoweb, cercavo da intervistare un italiano in Jamaica.Sei disponibile? L'intervista avviene in Google Hangout Grazie