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Una volta mi dissero che se fossi nato 200 anni prima probabilmente sarei stato un esploratore in giro del mondo.. E dire che fino a quel momento avevo pensato che sarebbe stato bello nascere 20 anni prima per poter vedere qualche concerto dei Pink Floyd o dei Queen.. Oppure veder giocare Le Roy e godermi Maradona e Sivori..
Tutto sommato però quella persona aveva ragione perché il viaggiare ti rende libero e ogni viaggio è una pagina bianca del tuo libro, della tua vita.
Siamo partiti in 4 per questo viaggio verso sud.. Probabilmente sarà il viaggio più duro che abbia mai fatto.. Anche il deserto australiano non è stato semplice ma li c'era l'incoscienza giovanile che ci ha fatto andar oltre tutte le precauzioni iniziali!
Poi in quel caso avevamo Joey, la nostra Ford Spectron del 1986, mentre qui dobbiamo accontentarci di una VW Gol. La "f" l'avranno persa nel tragitto dalla Germania a qua.
Il primo giorno è stato forse il più provante ma grazie a Stefano e alla sua guida molto "argentina" abbiamo macinato 1100 km in 12 ore..
Abbiamo attraversato la famosa Pampa argentina con specchi d'acqua che si alternavano a campi verdi dove pascolavano beate e ignore del loro destino le mucche argentine.
A tratti sembrava di vedere pascolare dei filetti e sotto filetti interi e ti veniva quasi voglia di morderli..
Qui in Argentina la "parillada" è un culto che al pari del mate e del tango rappresenta la cultura argentina nel mondo.
Molti di voi forse non sapranno che il tango fu importato dai primi colonizzatori che lungo le sponde del Rio de la Plata erano venuti alla ricerca dell'argento: da qui il nome Argentina!
Negli ultimi anni gli allevamenti argentini stanno cominciando ad adottare una formula intensiva (come quelli europei) a causa dell'aumento del prezzo della soia che ha reso i pascoli economicamente poco convenienti ma soprattutto a causa di una politica di incentivazione da parte del governo verso tali allevamenti che avrebbero creato una maggiore esportazione internazionale con conseguente aumento delle entrate monetarie.
Il consumo di carne pro capite è di 60 kg all'anno.. Forse solo una persona al mondo, tra le mie conoscenze, riuscirebbe a superarla: si chiama Diego Baldin ed è mio cugino (faccia fiera!).
Entrando nella regione dei laghi il paesaggio comincia a cambiare.. Dal verde delle Pampa si passa ad un paesaggio più brullo e a volte desertico..
Dai finestrini della nostra auto possiamo ammirare i famosi Guanacos (i cugini dei piú famosi Lama), cavalli selvaggi di tutti i colori e stazze, capre, pecore con la loro lana tanto preziosa e addirittura uno struzzo.
Ora.. Gli struzzi non avrei mai pensato di trovarli da queste parti; con il passare dei giorni vi dirò se è stato un caso oppure se in questa regione vivono veramente anche gli struzzi.. :-)
La nostra prima tappa ufficiale sono i 7 laghi che si trovano al confine con il Cile e costeggiano la cordigliera delle Ande.
Arrivati verso sera abbiamo appena fatto in tempo a piantare la tenda e ad accendere un bel falò prima di poter ammirare una splendida luna piena specchiarsi in uno di questi 7 laghi..
Il giorno dopo, con la schiena tutta dolorante a causa della nostra prima notte in tenda, ci dirigiamo verso San Carlos de Bariloche: un paese circondato dalle Ande e a pochi chilometri dal confine cileno.
A questo punto si cominciano a incontrare sempre più strade sterrate e sempre meno segnali stradali..
L'arrivo a Bariloche nel tardo pomeriggio ci permette di cercare un bel ostello in riva al lago e anche un buon ristorante "La parilla de Alberto" dove con 150 pesos a testa ci siamo mangiati un bel filetto di manzo e una buona bottiglia di vino argentino...
La giusta carica per raggiungere il giorno successivo il Monte Tronador all'interno del parco Nahuel Huapi..
A fare questa scalata siamo solo io e Stefano.. I compagni di viaggio sono stanchi dal viaggio.. Stanchi? Mah..
Col senno di poi meglio così perché la salita è stata molto faticosa e difficilmente c'è l'avrebbero fatta loro.
Partiti alle 10:30 e dopo un cammino di 3 ore e 10 minuti siamo arrivati al rifugio Otto Meiling a quota 2050 metri..
Gli ultimi metri, i più difficili psicologicamente, li abbiamo scalati accompagnati da qualche decina di condor che ci volavano attorno mostrandoci quanto imponenti siano..
Spettacolo puro è stato anche vedere un parapendio lanciarsi nel vuoto e sorvolare il ghiacciaio, vera attrazione di questo monte.
Sovente si sentono staccarsi pezzi di ghiaccio che rimbombano dando il nome Tronador a questa montagna..
Rientrati a Bariloche ci siamo organizzati per la cena e poi subito a letto perché il giorno successivo si entrava ufficialmente in Patagonia..
¡Dale!
Nic
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