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Il giorno più lungo e faticoso per me. Sono partita fisicamente un pochino stanca, ma carica e piena di entusiasmo. Lasciato alle spalle il villaggio operaio di Kinlochleven mi sono inoltrata nel bosco. Da lì è iniziata una salita che non sembrava mai finire. Come ho notato altre volte, nella West Highland way, le parti più dure arrivano alla quando ormai hai già dato quasi tutto. E non ti resta che stringere i denti e proseguire. I primi chilometri in salita sono stati comunque belli, e il paesaggio della vecchia strada militare era quello degli altipiani di montagna. Ricchi pascoli, rovine vecchie di luoghi di sosta e tante pecore. Il tempo cambiava rapidamente più del solito. La pioggia teneva lontano i famigerati midges che purtroppo ci hanno impedito di consumare il pranzo. Da quel momento in avanti tutto è diventato brullo, monotono e poco accogliente. Le gambe proseguivano per inerzia in una marcia a passo rapido per non essere divorati dai fastidiosi moscerini. Le salite si alternavano alle discese e sembravano non finire mai. Nella lunga discesa finale, prima di salire nuovamente sull'ultima collina che ci avrebbe condotto a Fort William, il mio umore era decisamente pessimo, e le gambe proseguivano con passo deciso ma gli occhi si chiudevano, come durante le noiose lezioni di tedesco al liceo. Gli ultimi 5km sono sul marciapiede a bordo della strada principale che conduce in paese, una pioggia torrenziale ci ha tenuto compagnia per quest'ultimo pezzo svanendo poi all'entrata di Fort Williams e regalandoci gli ultimi 2 km di sprint finale con il sole. In questo tratto ho sentito il grido dei gabbiani, si assaporava già l'atmosfera di mare e di arrivo. I visi stanchi delle persone intorno a me avevano un sorriso sognante e a tratti nostalgico, quello di quando la meta è vicina e l'emozione ti cattura il cuore, ma una miriade di sensazioni nostalgiche ti colpiscono, e sai che ti manca già il dovere alzarti e metterti in cammino. In 2km tutto il cammino mi ha colpito come un pugno all'anima. Le chiacchere, i sorrisi, le poche lacrime versate, i racconti di vite passata nei pub alla sera, senza filtri, senza dover dimostrare niente a nessuno, tutti con il cuore in mano pronti a donare un sorriso. John, Susan, Gary, Sophie, Greg, Alisson, Julian, Fiona, Rosie, e David... i miei nuovi amici, le persone con cui ho condiviso dubbi, ricordi, fatiche e successi, estranei che erano già miei amci con i quali ho camminato fianco fianco per molto più di una traversata a piedi delle West Highland. All'arrivo il mio cuore era ormai a casa.... Il volto della mia Alice in primo piano e durante i festeggiamenti la voglia di averla al mio fianco era immensa. La prima voce che ho sentito passata la linea di arrivo era la sua "Tata ho finito!! sono arrivata!!"... "Dove sei arrivata mamma???".. "Sono arriva al mare amore mio... ho passato tutte le montagne e sono al mare"... "Quale mare?".... "Al mare della Scozia!!".... "Wow mamma!!! sei andata tanto lontano allora!!!! mi ha preso l'orsacchiotto con il kilt che lo chiamiamo Sam Heughan??". Certo tesoro, sono andata lontano, più lontano di quello che tu possa immaginare. Sono tornata da me stessa, mi sono cercata in questi ultimi mesi, e mi sono ritrovata in quest'ultima settimana, qui in Scozia. Ora mi riporto a casa da te, e spero tanto di non perdermi più. Questa mattina preparo la valigia per l'ultima volta e mi dirigo in aeroporto per volare da tutti quelli che mi scaldano il cuore con la loro presenza e il loro affetto. Per volare dalle persone che hanno sentito la mia mancanza e che me l'hanno dimostrato. L'unica cosa che voglio fare è abbracciarli forte forte e continuare a camminare con loro fianco a fianco e mano nella mano, superando colline, apprezzando le pianure e i boschi e magari bevendo qualche buona pinta in tutta serenità...
Whisky della sera: Bowmore 12 anni... ho concluso con lui.. anche se mi sono ripetuta..
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