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Immaginatevi un lago con un estensione di 12.000 metri quadrati.. Ora immaginate che per un X motivo l'acqua pian piano evapori e che questo lago lasci il posto ad un enorme distesa di sale e minerali presenti nei sedimenti delle montagne circostanti.
Eccovi servito in brevi parole il Salar dell'Uyuni!
C'è voluta una giornata intera per attraversare quest'enorme pianura che, a causa dell'altura di 3650 metri, potrebbe far pensare si tratti di una distesa innevata..
Una stima approssimativa calcola in 14 miliardi le tonnellate di sale ipoteticamente presenti nel Salar; di queste solo 25.000 vengono estratte annualmente dalle popolazioni che vivono di esso!
La Pacha Mama ha regalato alla popolazione di Colchanì e Uyuni una fonte di sostentamento non indifferente se si calcola che, oltre a ricavare sale da cucina e ad attirare un flusso inesauribile di turisti, questo lago salato contiene un terzo delle riserve di litio del pianeta.
La cosa triste è che per estrarlo di debba sempre far riferimento ad aziende estere che ovviamente lasciano le briciole alla popolazione locale che vive in una situazione, nonostante tutto, di estrema povertà.
La speranza è che non accada come 100 anni fa quando per estrarre il guano dalla costa il governo boliviano chiamò aziende cilene che, fiutato l'affare, ci misero poco a innescare una guerra di interessi che privò dopo anni di guerra la Bolivia dello sfocio al mare..
Nel 2014 la Parigi-Dakar entrerà per la prima volta in Bolivia e passerà per molti luoghi appena visitati; speriamo non ci siano feriti o peggio morti ma le percentuali sono veramente alte perché solamente visitandolo con tour guidati puntualmente si verificano incidenti anche mortali legati a rotture dell'auto, ad autisti poco seri che guidano in stato di ebbrezza oppure ai famosi "occhi del Salar" che non sono nient'altro che dei buchi profondi svariati metri e che sono molto difficili da vedere a causa della luce abbagliante del sole che riflette oltretutto sul sale..
Non è una passeggiata anche se Elias, il nostro autista, è un ragazzo affidabile e cerca di guidarci in questo "paradiso" con tutte le dovute precauzioni.
Nella jeep con noi ci sono due ragazze australiane che stanno completando il loro personale giro del mondo in 11 mesi e due ragazzi tedeschi che invece si sono presi solo 3 settimane off dal loro lavoro..
Il 1º giorno è stato entusiasmante perché dal piccolo paese di Uyuni siamo prima andati a vedere il cimitero dei treni dove riposano carcasse di treni a carbone e successivamente abbiamo fatto il nostro trionfale ingresso al Salar dove abbiamo potuto ammirare gente all'opera a caricare queste montagne di sale su qualsiasi tipo di mezzo di trasporto..
Se nel valle Sagrado ogni "campesino" aveva la sua terrazza da lavorare, qui credo che ognuno possa prendersi un qualsiasi appezzamento senza correre il rischio di scontrarsi con un vicino terriero..
Ovviamente vuoi non trovare delle rovina inca anche da queste parti? Certo che no.. Quello che stupisce è come questa popolazione scegliesse sempre i posti più inospitali per costruire case e templi vari..
Non si sono smentiti neppure in questo caso anche se, bisogna ammetterlo, hanno trovato un piccolo paradiso nell'isola di Incawasi dove si possono trovare caverne, vegetazione verde (quest'isoletta raggiunge i 120 metri di altezza sopra al Salar) e la loro principale fonte di sostentamento: i cactus giganti.
La notte la passammo in uno dei Salt Hotel quasi completamente costruito con il sale gentilmente offerto da madre natura..
Ci lasciamo alle spalle il Salt Lake più famoso del mondo e ci avviamo verso il deserto dell'Uyuni che ha al suo interno una serie di lagune di svariate forme e circondate da montagne e vulcani che sembra stiano toccando il cielo..
I "flamengos" ovvero i nostri fenicotteri sono liberi di cibarsi di plancton e alghe e si avvicinano così tanto alla costa che verrebbe voglia di accarezzarli (e pensare che nei pensieri comuni sono uccelli spesso accostati a climi tropicali e palme)..
Le vicuñas sono invece molto più diffidenti e sembra non sappiano che, al contrario di llama e alpaca, loro sono protetti perché in via d'estinzione... Ahh.. Polli... ;-)
Prima di arrivare nel nostro secondo, più basico, ostello abbiamo ancora tempo di vedere la meravigliosa "laguna colorada" che con il suo color rosso rubino ci lascia a bocca aperta probabilmente è una paralisi facciale dovuta al vento e al freddo che qui a quota 4500 non è poco..
Nonostante la sveglia mattutina di Satomi che non ha funzionato (sta tecnologia giapponese..) ci alziamo alle 5 per salire ancora un pò e visitare per la mia prima volta dei geyser le cui fumarole vengono illuminate dai primi raggi dell'alba..
Una mezz'oretta di jeep dopo arrivammo alle acque termali dove è possibile bagnarsi e riprendere confidenza con le dita dei piedi che si erano assentate dopo la notte abbastanza gelata!
Accompagniamo Kate e Bianka al confine cileno con la promessa che ci rivedremo in Argentina e facciamo ritorno verso Uyuni dove ad attenderci, oltre al classico pollo e riso per cena, c'è il bus per Tupiza.
Salutati anche Momo e Robert, i due ragazzi tedeschi, saliamo in bus in quella che sarà ricordata come la corsa più fredda e raggelante della storia..
A un certo punto il bus aveva preso una strada in sassi (solo dopo capii che quella era la strada principale per andare in Argentina) che ci fece rabbrividire per la presenza costante di un crepaccio al nostro lato, per le numerose frane incontrate durante il cammino e anche perché ad un certo punto pensavamo veramente si stesse capovolgendo..
Ho messo la mascherina per gli occhi e l'iPod e ho cercato di contare le ore mancanti..
Il benvenuto a Tupiza non è stato quindi dei migliori, figurarsi quando il tipo dell'ostello voleva farci pagare il 50% in più per X motivi.. (Alle 3:30 del mattino..)
Chi mi conosce bene sa che posso leggermente inalberarmi quando mi sento preso per i fondelli..
Alla fine, dopo aver minacciato di chiamar la polizia, si è convinto a riaccompagnarci in centro dove abbiamo trovato un'ostello che anziché 280 bolivianos ce ne fa pagare 60...
Tante grazie ma la referenza su tripadvisor è già stata pubblicata, tiè!
Qualche oretta di riposo e poi pronti per la nostra "colazione" boliviana: lenticchie e patate e riso.. Mmmm..
Tupiza ha comunque molto da offrire e se vi capita di fare un giro a cavallo di 3 orette almeno non ve ne pentirete..
Era la prima volta che montavo un cavallo e già dal nome è stato amore a prima vista: Clinton.
Da buon veneto l'ultima cosa che mi è venuta in mente è stato il presidente USA..
I miei compagni di viaggio erano, incredibile ma vero, una coppia di ragazzi di Cuneo (non è semplice trovare ragazzi italiani in viaggio.. Ma perché?).
Loro lavorano, stranamente, all'estero tra Spagna e Francia e sono qui in Sud America per 6 mesi!
Grandissimi e si stanno facendo un bel viaggio con destinazione Quito: lo stesso punto di arrivo di 2 ragazzi belgi conosciuti in ostello a Sucre che erano partiti da Ushuaia.. In bici....
Ci diamo praticamente il cambio perché adesso si godranno le meraviglie che la Bolivia ha in serbo per loro mentre io e Satomi ci avviamo verso Villazòn, paese di confine e pronto a rientrare nella terra di Evita..
¡Hasta la proxìma!
Nic
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