Profile
Blog
Photos
Videos
Del miliardo e mezzo di cinesi esistenti ho potuto osservarne alcune migliaia e basandomi soprattutto sulla trentina che ho conosciuto più o meno bene abitandoci, viaggiandoci o lavorandoci assieme posso dire che il popolo cinese sia davvero speciale. Per più di duemila anni la Cina era rimasta immobile tramandando e mantenendo una cultura e poi l'arrivo dei comunisti a Pechino nel 1949 cambiò tutto. Non sto qui a cimentarmi su vantaggi e svantaggi della politica di Mao e quelle che ne susseguirono, più che altro voglio raccontare le mie impressioni su questi, a prima vista, timidi cinesi di oggi. Prima di tutto dopo aver rotto il ghiaccio essi sono tutt'altro che timidi. Tutti i cinesi che ho conosciuto in Tailandia, a Hong Kong, Foshan, Kunming, Dali, Xizhou, nel tempio Shaolin di Wu Wei Si, a Lijiang, Shangrila e Deqin sono stati gentilissimi e molto ospitali. L'inglese viene insegnato a scuola e quindi i giovani, molti adulti e anche qualche anziano lo parlano, chi più e chi meno.
Come le due lingue quasi tutti i cinesi hanno due nomi: quello cinese è solitamente formato da più parole per me a volte impronunziabili e quello inglese è semplice e divertente tipo "Cherry", "Seventy" o semplicemente "Paul". I cinesi amano le cose organizzate, questo può essere molto vantaggioso ma se si tratta di improvvisare molti non sanno cosa fare o come reagire. A volte vedevo in alcuni di loro una mancanza di quel senso dell'avventura, di scoprire le cose da sé, di provare a indovinare utilizzando la fantasia o il semplice buon senso. Quando fanno una vacanza in gruppo numerano le automobili con degli adesivi e come in un convoglio militare si spostano lungo il Paese. Per tenersi in contatto alcuni hanno delle autoradio tipo i tassisti o i poliziotti nei film. I cinesi sono molto patriottici e in fondo non c'è da stupirsi, siccome vengono letteralmente indottrinati fin da piccoli nelle scuole con inni nazionali, alza bandiera, fazzolettini rossi al collo, formazioni varie e mi chiedo quale versione della Storia venga loro insegnata. Secondo me questo attaccamento alla madre patria da noi in Svizzera manca un po' e non mi è dispiaciuto ascoltare come ogni cinese fieramente raccontava di tutte le cose belle del sua città o villaggio d'origine. I cinesi fanno molta ginnastica, soprattutto gli anziani! È quasi impossibile non incontrarne nei parchi il mattino e fare esercizi. Un pensionato che ho conosciuto bene mi ha detto che le sue 100 flessioni al giorno sono ormai una routine. Alcune donne fanno anche esercizi vari tipo Tai Chi o Chi Gong ma un'attività serale che ho visto in tutti in posti della Cina che ho visitato è lo "square dance". Solitamente ci si trova verso le 19 e per due ore circa si balla tutti in diverse righe di circa dieci persone: molto divertente ma coreograficamente impegnativo per i novizi come me! In Tailandia un'amica, facendomi notare un gruppo di giovani cinesi seduti ad un tavolo che parlavano ad alta voce, mi disse che sono un popolo molto rumoroso. Devo darle ragione perché in Cina è normalissimo gridare e parlare ad alta voce. Rutti, tante scatarrate, conversazioni al cellulare e camminate rumorose sono all'ordine del giorno, indipendentemente dall'ora o dal luogo in cui ci si trova: sia un ristorante, un hotel, una piazza, un treno, un autobus o un tempio. In più i cinesi buttano carte, bottiglie, lattine, sacchetti vuoti semplicemente per terra se proprio non c'hanno un cestino precisamente davanti al naso. Anche in questo caso non importa dove ci si trovi, Parco Nazionale o no!
I cinesi amano il gioco. Macao vicino a Hong Kong è il paradiso del gioco d'azzardo, une specie di Las Vegas cinese. Ma anche nei paesini capita spesso vedere delle persone giocare a dama cinese lungo dei viali o ad un altro gioco chiamato "Mah Jong" utilizzando delle tessere numeriche seduti in quattro ad ogni parte di un tavolo quadrato. Come con la ginnastica pure i giochi vengono praticati più che altro da anziani o pensionati e a mio avviso questi sono i migliori esercizi per il corpo e la mente. Mi ha fatto piacere osservare alcuni vecchi portare a spasso i loro uccelli dentro delle belle gabbie in legno e qui non posso non citare Tiziano Terzani con il suo libro sulla Cina intitolato "La porta proibita" riallacciandomi agli esercizi degli anziani: "Le gabbie cinesi, contrariamente a quelle occidentali, non hanno all'interno un'altalena sulla quale l'uccello dondola rafforzandosi le gambe. Sono i vecchi che, camminando, fanno oscillare l'intera gabbia in modo che non solo gli uccelli si rafforzano dovendosi tenere in equilibrio ma loro stessi fanno ginnastica coi polsi ed evitando così i reumatismi. Finezze d'Oriente." Alcuni vecchi fanno girare due noci o biglie di metallo tra le dita di una mano o semplicemente sgranano un rosario, soprattutto nelle zone vicino al Tibet. Una parte di cinesi non è tanto a abituata alle curve dei passi tipo il Maloja e allora come su diversi un pullman in Myanmar o a bordo di una nave in Tailandia sono stato testimone di varie vomitate, a volte di intere famiglie o addirittura di massa! Poverini, non mi è restato altro che porgergli un sacchettino di plastica o un fazzoletto di carta.
I cinesi mangiano coi bastoncini, questo lo sappiamo tutti credo. Ciò che avevo già imparato nelle Fiji o in Tailandia è che il singolo non mangia dal suo unico piatto con sopra il suo cibo secondo la sua ordinazione. In questi posti si pensa un po' di più al "nostro" e non solo al "mio". In Cina ognuno ha a disposizione una ciotolina e due bastoncini. Nei ristoranti un po' migliori si aggiungono un cucchiaino da zuppa, un bicchierino per il tè e un piattino per gli avanzi. Molto bello è che tutto è piccino piccino. Se ci sono i tovaglioli non sono di stoffa ma dei fazzoletti di carta o un rotolo tipo carta igienica anche a seconda del tipo di ristorante. L'ordinazione delle diverse portate viene fatta in comune e poi dopo aver riempito tutte le ciotoline di riso bianco o di zuppa, si inizia a mangiare scegliendosi il cibo dai piatti in comune con i bastoncini. A Foshan ho imparato che il più anziano inizia a mangiare prima di tutti e per la prima volta ho mangiato ad uno di quei tavoloni rotondi fornito di un supporto centrale girevole con sopra le varie portate. Ho pure imparato la cortesia nel senso che prima di servirsi il proprio tè, il proprio riso, la propria portata o anche solo il proprio fazzolettino si chiede agli altri. Questi principi a mio avviso esemplari li ho potuti perfezionare durante la settimana trascorsa nel tempio Shaolin di Wu Wei Si, imparando a mangiare tutto ciò che ci si è messi nella ciotolina senza lasciare avanzi, a tenere la ciotolina in una mano portandosi il cibo alla bocca con l'altra stando dritti senza appoggiare i gomiti sul tavolo. Al tempio era addirittura proibito parlare durante i pasti. Devo dire che molti di questi principi già li avevo imparati da piccolo. Il cibo è prevalentemente cucinato in modo sano ed è più che variegato: verdure, pesci, frutti di mare e carni di tutti i tipi sempre accompagnati da riso o pasta e della zuppa. Il cibo è davvero fresco visto che in molti ristoranti il pesce, il granchio, i gamberi come pure i serpenti o le tartarughe che di cui ci si vuole cibare sono tenuti vivi in bella mostra dentro a degli acquari, secchielli o vasche. Lo "hot pot" l'avevo già provato in Tailandia ed in Cina ne ho sperimentati molti: al centro del tavolo c'è un fornello a gas o a carbone sul quale viene posta una pentola con della zuppa. A Dali la pentola era divisa in due parti: quella centrale con la zuppa normale e quella esterna con la zuppa piccante. Dopo avere ordinato gli ingredienti a proprio piacimento elencati prima, li si fa bollire dentro. Penso che sia per questo che la nostra versione ridotta, consumata più che altro a capodanno (qualcuno sa il perché?) si chiami "fonduta cinese". Pure a tavola i cinesi sono abbastanza rumorosi e noi europei la prima volta potremo sentirci un po' a disagio poiché risucchi, masticate a bocca aperta parlando e sputacchiate di lische di pesce, ossa di pollo o artigli di zampe di gallina forse pure accompagnati da un bel rutto sono all'ordine del giorno. Nei ristoranti di classe gli avanzi si sputano dentro a dei piattini, in quelli di secondo classe sul tavolo e in altri posti addirittura per terra. Dopo un po' ci si fa l'abitudine. Nel Myanmar un amico mi disse che bisogna guardare per terra nei ristoranti: più è sporco il pavimento, più è buono il ristorante! Davanti ad alcuni ristoranti prima dell'apertura a volte ci si ritrova il personale tutto bello in riga con uno che urla per motivarli e poi con altri urli loro rispondono e si gasano, stile Giappone.
Come già detto i cinesi con i quali ho avuto a che fare sono stati gentilissimi e molto generosi. Innumerevoli volte il mio pasto è stato pagato da amici appena conosciuti o semplicemente dalla persona seduta allo stesso tavolo. Più volte sono stato accompagnato a delle stazioni, addirittura all'aeroporto o mi è stato offerto un passaggio. Sono stato ospitato e trattato benissimo da amici di conoscenti e da gestori di vari ostelli e "guesthouse". In strada i cinesi usano più volte il clacson e i pedoni (come in quasi tutti gli stati tranne la Svizzera) non hanno diritti speciali. La polizia cinese ama usare le luci blu e rosse dei loro veicoli a prescindere dalla situazione. Le vie ciclabili sono molte nelle città e le bici in comune costano una sciocchezza anche se molti utilizzano dei modelli elettrici tipo bici, motorino, scooter o moto a tre ruote con rimorchio in stile ape ma senza tetto. Le istituzioni cinesi sono a mio avviso vittime della burocrazia e con loro noi poveri stranieri che siamo obbligati a riempire formulari con dichiarazioni e spiegazioni allegando lettere di invito o conferme di hotel come pure biglietti aerei di ritorno. Questa mania della burocrazia e del controllo proviene sicuramente dal Governo che un tempo sapeva davvero tutto di tutti. Per questo ci volevano degli informatori e tutt'ora in Cina ci sono molti lavori ormai quasi superflui quale portiere, controllore di parcheggi pubblici, dirigenti di traffico, parcheggiatori, impiegati per la sicurezza dappertutto, guardiani di tutti i tipi, assistenti negli autobus e via dicendo. Per tutti questi lavori ci vuole naturalmente una bella divisa e i cinesi ne vanno matti, pare. Si aggiungono alla lista naturalmente gli scolari e gli studenti come la polizia e i militari. È stato divertente ascoltare il lungo discorso di benvenuto dell'assistente di bordo con tanto di fascia rossa a mo' di sindaco nel pullman tra l'aeroporto di Kunming alla stazione del treno. Combinando l'organizzazione, la burocrazia, il non sapere improvvisare e l'essere rumorosi si può diventare davvero complicati e la cosa diventa davvero seccante se si viaggia con un gruppo di cinesi. Provare per credere!
Il gabinetto come lo conosciamo da noi l'ho visto poco. Quasi dappertutto ci sono i vasi "alla turca" e così bisogna fare delle ginoflessioni a mezz'aria cercando di non scivolare perdendo l'equilibrio. Per noi occidentali questa posizione delle gambe e molto scomoda ma per la maggior parte degli asiatici è normalissima. Le donne lavano i vestiti accovacciate in quello stesso modo e molti uomini lavorano e semplicemente aspettano un autobus o si siedono in quella posizione. Alle ginocchia fa sicuramente bene un po' di "stretching". Molti cinesi, soprattutto donne direi, portano le mascherine per proteggersi dall'inquinamento e dai vari germi. Fa un po' senso vederle e il fatto mi aveva già colpito a Seoul in Corea del Sud. In più i cinesi sono abbastanza fanatici delle cose pulite: prima di mangiare tutti gli utensili devono essere "disinfettati" con dell'acqua calda o del tè e guai a mangiare della frutta non lavata o toccare qualunque cosa con le mani. Sarà per questo che i germi hanno gioco facile? Per quanto riguarda mobili, lampade, utensili vari e pure valigie ho constatato più che l'orribile plastica di protezione presente all'acquisto non viene tolta. Quindi trovandosi a casa di qualcuno, qualcosa di impacchettato c'è di certo. Un fatto molto carino è che ogni cinese in viaggio si porta sempre dietro una carina borraccia del tè: ce n'è di tutti i tipi, colori e forme. Distributori di acqua calda anche per cucinarsi degli "instant noodles" ce n'è pure in abbondanza, direi. Quando si tratta di prendere un treno, salire su un autobus o fare una fila a volte la cortesia del "timido cinese" sparisce e più volte mi sono divertito trovandomi in una specie di ressa per salire su un autobus. Divertente pure il fatto come già constatato in Myanmar che alcuni cinesi amano farsi fare delle foto con gli stranieri, quindi non meravigliatevi se dovessi apparire su un qualche "social" cinese! Le ragazze cinesi amano i tacchi e le minigonne con o senza calze lunghe: buon per noi uomini! La pettinatura con la frangia davanti è quasi sempre la stessa. I ragazzi invece, soprattutto quelli turisti, amano indossare dei capelli in stile cowboy, solitamente della Marlboro o quelli taroccati con scritto sopra "Manlbdro"...
Proprio durante questi ultimi miei giorni in Cina, viaggiando con un gruppo di 5 cinesi devo constatare che il "morbo dei telefonini" è ormai inarrestabile. E in fondo i cinesi sono i produttori di tantissimi apparecchi elettronici. Quello di pubblicare all'istante le foto su un qualche "social", sia QQ o wechat visto che facebook in Cina non è (ancora) famoso come da noi, è una cosa molto alla moda: appena ci siamo fermati a fare una sosta tutti a fare foto e pochi minuti dopo era già tutto online per accaparrasi dei "likes" o dei commenti di "amici" in simultanea. Una mia amica fieramente mi spiegava che wechat è stato il primo servizio ad offrire le registrazioni vocali. Così è possibile registrare un mini file audio ed inviarlo gratuitamente a qualcuno, una specie di audio-SMS diciamo. Per il lavoro potrebbe essere utile, pensai. Quando mi disse che stava "parlando" con sua mamma però mi ha un po' rattristato la cosa. Una bella telefonata o videochiamata è meglio, no? Una volta uno si è proprio sconvolto dal fatto che non avevo un cellulare, dicendomi che fosse pericoloso siccome viaggio da solo senza sapere il cinese e che dovevo comprarne uno. Per registrasi ad alcuni servizi online il numero di cellulare è indispensabile e se uno non ce l'ha come fa? I turisti cinesi come tutti i cinesi (spero) e non amano il cielo blu, l'aria pulita e fresca, l'acqua chiara di un ruscello ed il firmamento con le stelle e la luna. Queste cose a me sembrano ovvie, ci aggiungo pure l'acqua potabile, ma invece in alcuni posti in Cina e soprattutto nelle grandi città esse semplicemente non ci sono più. L'ultima sera con il gruppo di miei amici cinesi nel nord dello Yunnan al confine col Tibet quando iniziava a fare freschino per il fatto che ci trovavamo sopra i 3'000 metri, ci siamo seduti tutti attorno alla "stufa-tavolo" accendendone il fuoco e così tornando "alle radici" e alle cose basilari, diciamo. Pur essendo diversi su tantissimi aspetti sono queste cose basilari, semplici ed elementari che ci fanno sembrare più simili, avvicinandoci.
- comments