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I nostri 5 giorni a Hoi An sono stati una vera goduria. Siamo arrivati dopo 5 ore di autobus, sudati, assonnati e (tutti e due) con problemi di stomaco, e, dopo un pranzo veloce al bar dell'albergo, ci siamo messi a letto con il proposito di "riposare" un po', ma ci siamo svegliati che era ora di cena. La tentazione di rimetterci a dormire era forte, ma abbiamo resistito e abbiamo affrontato i 5 minuti a piedi che ci separavano dal centro storico di Hoi An. La citta' si snoda su poche strade parallele al fiume, e tante viette che le attraversano. Un lato del fiume ospita il centro storico, che dal 1999 e' diventato patrimonio dell'UNESCO ed e' soggetto ad una serie di regole che ne garantiscono la conservazione. Per accedere ad alcune parti del centro si deve comprare un biglietto che comprende l'ingresso, e la visita a 5 delle 12 "attrazioni" principali. Si tratta per lo piu' di vecchie case, templi e un magnifico ponte coperto giapponese. In realta', la cosa piu' bella da fare a Hoi An e' semplicemente andarsene a passeggio. La via lungo il fiume e' piena di baretti e ristoranti, dove ci si puo' sedere a godersi la vista sul fiume e le mille attivita' che vi si svolgono, davanti ad una birra ghiacciata. La sera le strade del centro, e i ponti che collegano i due lati della citta', sono illuminati da decine e decine di lanterne colorate. Io e Odd abbiamo passato due serate intere ad andare in giro con macchina fotografica e cavalletto in cerca di angoli pittoreschi da immortalare. Durante il giorno c'e' un grande mercato che vende soprattutto cibo, ma anche vestiti e cianfrusaglie varie, che Odd detestava perche' era coperto da teloni impermeabili, e per passarci sotto doveva stare chinato a meta'. Io invece, che sono di statura vietnamita, ci camminavo sotto senza problemi e con grande soddisfazione. Non si puo' lasciare Hoi An senza essersi fatti fare un vestito su misura. Per ragioni che ignoro, un negozio ogni tre e' una sartoria che offre giacche, vestiti, scarpe e camicie in 24 ore e a prezzi piu' che ragionevoli. Come resistere alla tentazione? Mi sono fatta fare un giaccone invernale per i miei inverni polari che mi fa sembrare Cappuccetto Rosso, e un vestitino da sera nero very sexy. Il tutto per 120 dollari piu' spese di spedizione. Un'altra grande sorpresa di Hoi An sono i ristoranti. Tanti, e tutti buonissimi, offrono soprattutto le specialita' di Hoi An, ovvero: il white rose, un raviolone ripieno di gamberi e chiuso a forma di rosa da cui il nome; Wonton fritti con salsa agrodolce e menta; cao lau, un piatto a base di carne di maiale e erbette varie con noodles, la cui pasta deve essere lavorata solo ed esclusivamente con l'acqua di uno specifico pozzo della citta', che si dice la renda particolarmente al dente.
Nonostante il nostro resort "da ricchi americani" avesse una fantastica piscina, abbiamo deciso di passare uno dei giorni sulla spiaggia che si trova a 5 km dalla citta'. La spiaggia non e' famosa e non appare sulle guide, il che e' assurdo, perche' e' bellissima. Una striscia lunghissima di sabbia bianca delimitata da palme, come dev'essere ogni spiaggia tropicale che si rispetti. E in piu' non c'e' un'anima. In tutta la giornata avremmo incontrato si e no una decina di persone, tutte straniere, perche' i vietnamiti arrivano solo nel pomeriggio dopo il lavoro e quando il sole non picchia cosi' forte. In quanto a noi, ce ne siamo stati sdraiati tutto il giorno sotto l'ombrellone a leggere, ci siamo fatti lunghi bagni e ci siamo mangiati una montagna di calamari e gamberi. Riposati e soddisfatti ci avviamo verso la nostra penultima meta vietnamita, la citta' piu' moderna, vivace e incasinata del paese, Ho Chi Minh City.
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