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Odd ha gia'detto tutto e quindi saro'breve. Io a Ho Chi Minh non ci volevo andare. Avevo letto sulla guida che assomigliava piu'ad una citta'cinese piena di grattacieli che ad una citta'vietamita, e che il traffico e il casino rendevano quasi impossibile andare in giro a piedi. Era tutto vero, e tuttavia la vecchia Saigon e'stata una delle mete piu' interessanti del viaggio. La modernita' sta prendendo il sopravvento: quasi tutti vanno in giro in moto, pochi, pochissimi in confronto ad Hanoi, se ne stanno seduti a cazzeggiare e bere birra sulle strade. Ci sono edifici alti, grattacieli e grandi strade. Eppure mi e' parso che questa citta' rifletta davvero, anche piu' della capitale, la grandezza del popolo vietnamita. Il Museo sulle guerre e' terribile e interessantissimo. Le foto dei bambini nati senza arti per effetto del famigerato Agent Orange lasciano senza fiato. Una delle sale e' dedicata agli slogan e manifesti contro gli americani provenienti da varie parti del mondo. Il piu' grande e'stato mandato dal PCI e dice "Il Vietnam e' la nostra coscienza". Altra meta imperdibile e' il Reunification Palace, costruito nel 1966 e adibito a palazzo presidenziale per il governo del Sud, e' rimasto esattamente come era stato lasciato nel 1975, quando i carri armati dei Viet Cong ne sfondarono i cancelli e Saigon si arrese al Nord. Le sale del palazzo sono piene di divani zebrati linci imbalsamate, oltre che di sale di controllo con radio e mappe delle zone di guerra. Nonostante siano decisi a non dimenticare le atrocita' della guerra, e a far si' che quanti piu' visitatori ne vengano a conoscenza, i vietnamiti non sembrano portare rancore. Gli americani, da quello che ho potuto vedere, vengono accolti con gentilezza, e lo stesso vale per i francesi. E c'e' chi addirittura, con un' ironia un po' macabra, vende ai turisti un cocktail che si chiama Napalm. Avevo promesso che sarei stata breve, e dunque ora chiudo.
L'ultima meta vietnamita ci aspetta a meno di un'ora di aereo da qui, un'isola tropicale dall'esotico nome di Phu Quoc.
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