Profile
Blog
Photos
Videos
La fermata a Tomsk e' stata bella, anche se un po' stancante. Dopo una notte a Novosibirsk abbiamo trovato un minibus che ci ha portato a Tomsk in 3 ore e mezza invece che 5 per 500 rubli a testa. Un po' di piu' che con un autobus normale, ma ne e' valsa la pena e non solo per il tempo risparmiato. Il minibus era pieno zeppo di persone e valigie, una famiglia all'apparenza caucasica, una ragazza di nome Elena, un ragazzo rasato che non si e' mai tolto gli occhiali da sole nonostante fuori piovesse a dirotto. Abbiamo potuto constatare che i russi alla guida sono meglio dei napoletani, e che gli autogrill suberiani sembrano rosticcerie palermitane. Tomsk non si trova sulla linea principale della transiberiana, ma la nostra guida consigliava caldamente di perdere qualche ora per andare a visitarla. E a ragione. Odd ha gia' descritto ampiamente le bellissime case di legno, la piazza sul fiume e i ristoranti, ma ha dimenticato di menzionare alcune chicche del nostro weekend tomskese. Prima di tutto il ristorante siberiano che abbiamo scelto e' anche il preferito di Putin quando viene in visita a Tomsk. Il nostro cameriere ci ha molto orgogliosamente mostrato il tavolo dove mangia di solito. E poi abbiamo finalmente fatto amicizia con degli altri "turisti occidentali", e cioe' con un gruppo di fiamminghi di Brussel e dintorni in viaggio da Mosca a Vladivostok. Dopo esserci visti di sfuggita a Tomsk, ci siamo ritrovati sul treno per Krasnoyarsk e abbiamo passato una bella serata a bere vodka e birra e a mangiare cioccolato belga e biscotti. Ci hanno anche in un certo senso salvati, dato che, saliti sul treno, abbiamo trovato gli altri due letti del nostro scompartimento occupati da una famiglia composta da padre, madre, bambina piccola, una serie infinita di borse e sacchetti e una pianta enorme (anche se forse "albero" sarebbe una definizione piu' adeguata), che avevano colonizzato tutto lo spazio comune e non sembravano intenzionati a farci sedere se non sui nostri letti di sopra. Per fortuna i belgi ci hanno accolto nel loro scompartimento e li' abbiamo passato quasi tutta la notte chiacchierando, suonando una chitarrina e bevendo.
La mattina dopo siamo stati svegliati dalla hostess piu' cattiva incontrata finora che prima ci ha fatto credere che stessimo per arrivare da li' a pochi minuti quando invece mancava un'ora e poi ci ha urlato varie volte in russo frasi incomprensibili finche' Odd non si e' reso conto che voleva che disfacessimo i letti e le dessimo le lenzuola sporche. Comunque, verso le 10 e mezza ora locale il treno e' arrivato a Kranoyarsk, dove, dopo due ore di attesa in un bar della stazione (dove Odd si e' mangiato da solo mezzo pollo arrosto), siamo saliti sul treno successivo che ci ha portato a Irkutsk e da li' sulle sponde del magnifico lago Baikal. Li' abbiamo fatto un altro incontro interessante: due signori, Marat e Sasha, uno tassista e l'altro fotografo-giornalista e direttore di un piccolo campeggio sulle montagne a sud di Novosibirsk, diretti a Ulan-Ude per un seminario buddista. Non so se il buddismo c'entri qualcosa, ma la simpatia reciproca e' stata immediata. Loro ci hanno offerto te' cinese e noi abbiamo offerto loro biscotti e cioccolato ecuadoregno (che hanno apprezzato moltissimo), e nel frattempo ci hanno raccontato delle loro famiglie e del loro lavoro, e noi abbiamo mostrato loro le foto di Tromso sul computer di Odd. Il commento e' stato quasi sempre: sembra la Russia. Alla fine Sasha ha dichiarato che forse fra due o tre anni ci verra' a trovare. Ad una fermata sono addirittura scesi a comprarci dei regalini, fiori di campo per me e pigne della taiga per Odd. Nel frattempo il paesaggio e' cambiato, ci sono piu' colline, e interi campi di fiori rosa e gialli bellissimi. Siamo arrivati in una Irktusk avvolta nella nebbia verso le 7 di mattina e abbiamo mandato avanti di un'altra ora l'orologio. Ora siamo a +5 da Mosca. Poco prima di arrivare abbiamo bevuto l'ultimo te' con i nostri nuovi amici che ci hanno fatto un'ultima sorpresa: qualche ora prima Marat era sceso per qualche minuto ad una fermata di cui non ricordo il nome e si era fatto portare da amici del posto degli altri regali per noi, panini fati in casa ripieni di patate e formaggio e... un vocabolarietto russo-inglese per poterci scambiare email! Non se uno di noi si mettera' davvero ad imparare il russo, ma sicuramente il vocabolario sara' utile per il resto del viaggio. E poi sulla prima pagine c'e' una dedica di Marat che dobbiamo tradurre!
- comments
marzia Ho adorato questo racconto abbracci fortissimi
Lourdes Delgado Hola, I am traying very hard to understand what you write in Italian. I do understand a lot and it is very interesting. And what I don´t understand in Italian I read in English! Good that you both write. I always look forward to your next "chapter". Take good care of yourselves. Lots of love.Lourdes
Iulia chissà che incontro pittoresco con la hostess cattivissima! scommetto che aveva i capelli corti e tinti (non so se scommettere sul biondo ossigenato o rosso-mattone). bellissimo racconto, anna!
Eli Che bello incontrare nuovi amici =)