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Ci sono volute 79 ore di bus per coprire i 5000 km di distanza tra Buenos Aires e Lima.. È stato forse il viaggio più lungo di tutta la mia vita ma una serie di necessità burocratiche mi ha costretto a preferirlo al comodo viaggio di 3 ore in aereo..
Nonostante il panico iniziale quando ho notato la dimensione di quello che sarebbe stato il mio sedile e il mio letto per 3 giorni della mia vita, ho avuto la possibilità di iniziare a fare conoscenza con la cultura peruviana..
Una cultura che è più simile alla nostra di quanto si possa credere: la famiglia, la divinazione della cucina nazionale, la passione per il calcio e una cultura Inca che, con le dovute proporzioni, può assomigliare a ciò che l'impero romano è stato per noi..
Essendo l'unico non peruviano all'interno del bus le persone erano molto curiose sulla mia provenienza, sul mio giro del Perù ma soprattutto sul mio status civile.. "Ma perché non sei sposato? Ma perché non hai figli?" Sono state le domande più in voga che mi hanno fatto rimpiangere il viaggio in aereo.. ;-)
Vedere così tante ragazze madri che magari lavoravano in argentina e tornavano nel loro paese natale dopo mesi se non anni e avrebbero così rivisto famiglia e amici mi ha fatto molto pensare sullo sforzo che debbano fare queste famiglie e sulla loro voglia di cambiare la loro vita e se non la loro almeno quella dei figli..
A Lima mi sono salutato con la mia compagna di poltrona Fabiola che tornava a casa dopo 6 mesi per rivedere il figlio di 3 anni.. Ora doveva decidere se tornare a vivere a Buenos Aires oppure rimanere nel suo paese..
Salutata la mia compagna di viaggio ho potuto finalmente abbracciare le mia amiche colombiane che avevo conosciuto in Messico.. A dir la verità avevo conosciuto solo Lyda nel DF e qui si è fatta accompagnare dalla sorella Ximena che a quanto pare sarà la mia compagna di viaggio per il prossimo mese dato che l'hanno appena licenziata e aveva bisogno di una piccola pausa!
Siamo subito partiti all'esplorazione di Lima.. Città definita pericolosissima tanto che in ostello quando ci hanno visto uscire con gli zaini e con le macchinette fotografiche sono sbiancati e ci hanno praticamente sequestrato il tutto consigliando di andarsene senza nulla.. Con la coda tra le gambe ci siamo quindi diretti verso il centro storico e Plaza Armas.. Non si può notare son da subito la pulizia della città e i servizi pubblici che, nonostante i 9 milioni di abitanti, sono molto puliti e funzionali. Anche le strade sono pulite e tutto sembra nuovo.. Un bel balzo in avanti rispetto Buenos Aires.. Non avrei mai pensato di vedere una città così pulita e moderna.. Ovviamente non abbiamo mai avuto nessun problema o corso situazioni rischiose anche se ci hanno riferito più persone (per non dire tutti quelli che ci fermavano) di fare molta attenzione..
Al museo dell'inquisizione abbiamo conosciuto la guardia Giovanni o Jorge come preferite.. Un peruviano che è appena tornato a vivere nella sua città dopo 23 anni in Italia.. Abbiamo parlato del più o del meno e ha voluto conoscermi meglio per sapere se potevo trovar lavoro qui a Lima.. Dice che gli italiani stanno venendo a flotte qui per stabilirsi.. La cosa non mi sorprende perché fin da subito ho avuto la sensazione di essere tornato quasi a casa...
Una volta salutato Giovanni ci siamo incamminati a visitare la città passando davanti allo stadio che ha visto la nazionale peruviana battere la selezione cilena il giorno prima.. Sembrava avessero vinto i mondiali da come la gente esultava per le strade..
La sera ne abbiamo approfittato per berci i nostri primi "Pisco sour" e andarcene a nanna belli brilli e pronti per il viaggio dell'indomani che ci portò a Paracas, una bella località di mare dove partivano Tours per visitare la riserva ricca di pinguini, leoni marini e foche.. Ancora loro si.. Mi perseguitano ormai! ;-)
Terminato la gitarella in barca e tornati completamente zuppi ci siamo fiondati dentro qualche ristorante degustando qualche piatto locale.. I nomi la maggior parte delle volte sono incomprensibili ma qualsiasi cosa tu ordini non caschi mai male (perlomeno fino ad ora).
Dopopranzo le mie compagne di viaggio si sono fatte il tour delle dune attorno alla città con la possibilità di provare il sand boarding.. Io ho preferito risparmiare qualche soldino per il giorno successivo: visita alle linee di Nazca.
Per chi non le conoscesse (ma sicuramente avrete visto qualche documentario o uno dei film di Indiana Jones) sono delle linee create dalle popolazione Nazca attorno al 1000 a.C. - 600 d.C. per riconoscere il territorio che stavano attraversando durante i loro viaggi migratori anche se su questa motivazione vi sono decine e decine di teorie. C'è persino chi scrive che servivano per far atterrare le navicelle di extraterrestri..
I primi a notare queste lunghe linee rette furono degli esploratori attorno al 1500 d.C. ma fu un archeologo peruviano tale Toribio Mejia nel 1927 che notò durante un'escursione nel deserto la loro forma non solo geometrica ma anche a rappresentare animali, persone e forme geometriche che arrivano a 250/300 metri di lunghezza.
Negli anni successivi molti archeologi le hanno studiate, grazie soprattutto a voli aerei si sono così resi conto degli ampi conoscimenti sia geometrici che meteorologici che idraulici di questa cultura.
Per effettuare queste linee hanno utilizzato delle corde lunghe centinaia di metri e il lavoro consisteva nello spostare le pietre di color scuro e metterle in contrasto con il terreno di un colore molto più chiaro..
La conservazione per più di mille anni di queste linee non è stato per nulla difficile perché avevano deciso di farle in una delle zone con la più bassa percentuale di precipitazioni della loro area.
Osservandole dall'alto (vi consiglio vivamente qualsiasi pastiglia contro il mal d'aereo) si nota la maestosità del colibrì, della scimmia, dell'astronauta (una delle poche immagini fatte su una collina e non sul piano) mentre quella della balena e del cane non sono riuscite a vederle perché ero, dicono i testimoni, di colore verde..
Non sono stati i migliori 35 minuti della mia vita ma il fatto che siano avvenuti degli incidenti aerei in passato vi fa rendere conto di cosa vi aspetti..
Nel pomeriggio dopo un bel brodo di gallina e aver ripreso un pò di colore siamo andati a vedere il sistema degli acquedotti costruiti con tecniche stupefacenti e che servivano per ottenere acqua non solo nei 2 mesi di pioggia ma anche durante tutto il resto dell'anno. Tunnel con pareti in pietra lunghi centinaia di metri permettevano di prelevare acqua da pozzi sotterranei fino a 5/7 metri che permettevano lo sviluppo dell'agricoltura e della lavorazione della ceramica.
Abbiamo visitato anche un negozio di artesiana locale che ci ha mostrato come venivano lavorati, dipinti e cotti i pezzi di arte di ceramica del tempo..
Ovviamente anche questo signore aveva un nonno italiano così non sono mancate qualche scambio di battute sul Belpaese..
Recuperate le forze ci rimettiamo in bus altre 16 ore e saremo arrivati a Cusco, punto di partenza per visitare una delle sette meraviglie del mondo: Macchu Picchu!
16 ore, pfff una bazzecola ora..
¡Hasta la próxima!
Nic
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