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Il grande salto geografico intercontinentale e l'immenso cambio culturale e religioso ha avuto atto. Facendo tappa nella ormai amata Bangkok dal caldo letteralmente insopportabile durante il festival "Songkran", che celebra l'inizio del nuovo anno tailandese, scappando quindi nella più mite e vulcanica isola di Bali in Indonesia, sono poi volato a Perth, sulla costa ovest australiana. Già a inizio dicembre mi trovavo nelle vicine isole Fiji, dove i voli per l'Australia sono pure convenienti ma proprio durante quel periodo è estate e in più gli australiani sono in ferie. Quindi siamo in "high saison" ed è più difficile trovare alloggi a buon prezzo, spiagge o luoghi turistici non affollatissimi. In più ero già stato in Nuova Zelanda durante i mesi estivi e preferivo vedere un'Australia autunnale.
Quando qualcuno mi chiede come ho pianificato questo lungo tragitto attorno al globo, rispondo che l'ho fatto seguendo le stagioni e non solamente fissando delle mete geografiche. Devo dire che fino ad ora il clima è stato ideale e spero continui così fino alla fine di questo viaggio, includendo una soleggiata estate in Svizzera, visto che gli ultimi tre mesi di questa incredibile vacanza li "giocherò in casa"!
Arrivato a Perth in serata, dopo un bellissimo soggiorno a Bali, il cambio è stato grande. Dopo avere trascorso gli ultimi 5 mesi in Asia seguendo ed apprezzando diverse tradizioni e usanze sia nel modo di comportarsi, vestirsi, di mangiare e via dicendo mi trovo ricatapultato in un mondo simile a quello europeo: sveglia, caffè, lavoro, pausa pranzo, lavoro, birra, cena, TV, nanna e ripetere. Dal punto di vista di "backpacker" o saccopelista come si dice in italiano - vabbè che il sacco a pelo non l'ho quasi mai usato - è stato un vero shock siccome mi sono imbattuto nell'alloggio più osceno che abbia mai visto in vita mia, includendo i bunker di scuola reclute a militare: camera senza finestre, una puzza di chiuso misto muffa/sudore/calzini di due settimane, sporco, topi, scarafaggi e lenzuola sospette. Il tutto alla modica cifra di 20AU$ a notte: "Welcome to Planet Inn Backpackers Perth!" Dopo avere accettato un "upgrade" di qualche dollaro ho cambiato in un dormitorio da sei con almeno una finestra e dell'aria più o meno respirabile. I miei coinquilini avevano un casino immenso: tutto lasciato per terra di fronte ai letti a castello! Zaini, vestiti sporchi e puliti, attrezzi, scarpe e scarponi, cassette di plastica e sacchetti con della roba dentro probabilmente senza proprietario. Questo modo selvaggio e primitivo di vivere mi ha stupito molto visto che in teoria dovevo trovarmi nel paese più civilizzato del mio viaggio. Trascorrendo tre giorni in quell'ostello, dove il trasporto dall'aeroporto incluso nel prezzo stranamente non c'era più e la colazione inclusa c'era un giorno sì e un giorno no, ho conosciuto i nuovi immigrati del 21. secolo che non superano i 30 anni. Provenienti da paesi europei o USA e Canada, molti italiani, spagnoli e francesi, lavorano e vivono la giornata, pagati a ore e abitano qui in queste condizioni... Quelli più fortunati hanno un lavoro fisso che viene pagato regolarmente ogni settimana e vivono in degli ostelli o appartamenti più decenti, mentre quelli ancora più fortunati ma che si sono impegnati tantissimo - come un amico di Fremantle, cittadina poco a sud di Perth - hannno trovato uno sponsor o si sono messi in proprio, sono residenti o addiritura cittadini australiani e hanno una vita vera e propria in una bella casa!
Gustandoci una pinta di birra locale Pale Ale chiamata "Little Creatures" e chiacchierando sui luoghi comuni dell'Australia, rianimando i vecchi tempi di gioventù al Castelmur in Val Bregaglia o del lavorare da pendolare in Engadina, il mio amico di Villa di Chiavenna emigrato a Fremantle mi fa capire come qui in Australia tutto è un po' meno "stressante" che da noi: la giornata lavorativa (se si lavora) inizia verso le 8-9 di mattina e finisce verso le 4 del pomeriggio, tutti ci si trova al pub e se non si rientra per la cena lo si fa al più tardi per le 9-10 di sera visto che il pub a quell'ora chiude. Mi spiega come qui la gente si gode un po' di più la giornata andando a letto presto e lavorando un po' meno. "Qui si vive la giornata!" mi dice convinto con un fiero sorrisone stampato in faccia. Visto che la paga entra settimanalmente si cerca di coprire le spese fisse, quello che avanza lo si mette da parte o lo si spende in qualche altra maniera. A non vederlo o viverlo provandoci, uno stile di vita di questo genere, da noi in Svizzera o in Italia è impensabile. Più volte mi è capitato di sentire "Mate! Have you worked today? Are you working tomorrow?" ("Amico. Hai lavorato oggi? Lavori domani?"): da noi se non c'è un matrimonio, un funerale o qualche occasione super speciale si dà quasi per scontato che si lavori. Se non è così, chiaramente si ha che fare con un lazzarone.
Dopo aver contattato i miei parenti che stanno sulla costa a sud a Sydney, decido di scoprire i deserti del WA (Western Australia) partecipando ad un viaggio organizzato. In teoria speravo di conoscere qualcuno disposto ad affittare un camper insieme o qualcosa del genere, ma nell'ostello era già un miracolo se la gente aveva i soldi per una bibita energetica o il tabacco. In più, dopo aver prolungato il mio soggiorno in Asia di un mese, quello australiano ne ha naturalmente risentito, e dovevo quindi "affrettarmi". Brutto colpo la notizia dei terremoti in Nepal, sentita dopo aver cancellato il mio soggiorno priprio là e soprattutto dopo avere conosciuto gente di Kathmandu in Thailandia... Mi sono quindi recato alla fidata e competente agenzia viaggi "STA Travel" e ho scelto il viaggio che faceva per me in termini di attività, tragitto e tempi: "10 day Perth to Broome" con "Adventure tours". Chiedo pure consiglio per un altro ostello a Perth e lascio quello vecchio con un'immagine deludente di questi giovani speranzosi e con una copia del libro "1984" di George Orwell, preso in prestito dalla libreria interscambio che leggerò durante l'avventura WA. Due giorni dopo ero già in viaggio a bordo di una specie di camioncino "made in Japan" della marca "Isuzu" simile ai "Duro" che guidavo a militare leggendo di persone vaporizzate, case microfonate e partiti politici ripensando alla Cina comunista.
Eravamo in 18 includendo la bravissima ed esperta guida: Toby, un ragazzone di 23 anni cresciuto nel "bush land" (il deserto australiano). Durante il viaggio abbiamo soggiornato a Horrocks, Shark Bay, Coral Bay, Yardi Creek, Exmouth, Cape Range National Park, Karijini National Park, Pilbara Region ed infine a Broome. Come in quasi tutti i viaggi organizzati, come in quello di 28 giorni da Lima in Peru a Santiago del Cile fatto ormai 7 mesi fa, in poco tempo si vedono e si fanno migliaia di cose: attività come "sand boarding", "abseiling", "hiking", "snorkeling", "scuba diving" etc. ma pure esperienze tipo notti passate al chiaro di luna in un campeggio, nuotare o calarsi nei fiumi delle gole di roccia rosso-arancione del deserto australiano o preparare una cena con "sushi" in compagnia. Per della gente cresciuta in una stretta valle montagnosa, vedere quest'immensa prateria piatta che si estende per centinaia e centinaia di chilometri abitata da canguri, strani rettili e termiti con le loro torri di terra più alte di un uomo è un'esperienza unica. Stare con della gente di tutte le età, la più giovane del gruppo aveva 19 anni e la più anziana era già pensionata, e di tutte le nazionalità tipo inglesi, australiani, cinesi, giapponesi, svizzeri, tedeschi, italiani, danesi e austriaci è pure un'esperienza speciale e divertente.
Arrivati a Broome e constatando che la maggiore attività era bere birra e fare party giorno e notte, ero un po' deluso. Nel parco nazionale oltre gustarci delle birre ghiacciate, avevamo improvvisato un paio di mini tornei di Poker Texas Hold'em (buy in 10AU$ / re buy 20AU$), utilizzando un mazzo di carte di Star Trek e dei fiammiferi come chip, nei quali ero arrivato una volta primo e una secondo. Quando verso le 11 di sera un ragazzo dell'ostello mi chiede se voglio giocare a Poker, accetto subito. Giochiamo fino alle due di notte e arrivando secondo mi ripiglio il mio buy in. Il primo classificato, un ragazzo scozzese che lavora quando può in un bar della zona, era felicissimo d'incassare 70-80AU$ che davvero gli servivano. Durante il torneo un altro ragazzo olandese, che ci ha fatto da mazziere nella finale, mi ha parlato del Casinò Crown a Melbourne, sapendo che sarebbe stata la mia prossima meta. Mi ha detto che ci sono molti giocatori scarsi ed è facile fare un po' di soldi nel tempo libero, se si ha un po' un'idea di come giocare. Ero decisamente "inscimmiato" e se devo spendere 80AU$ per una sbornia o per il poker, scelgo il poker.
Passando l'ultimo giorno a Broome con degli amici del gruppo mi dirigo verso l'aeroporto, a piedi! Cosa divertente perché non l'ho mai fatto prima, ma qui nelle cittadine è così. Pure pratico il fatto che è facile trovare una connessione internet gratuita tipo nelle biblioteche pubbliche che offrono altri servizi come telefono e stampanti/fotocopiatrici. Visto che l'aeroporto assomigliava agli altri edifici di un solo piano circostanti, ho fatto un po' fatica a trovarlo e per un attimo pensavo di perdere l'aereo! Poco dopo posso constatare che i voli interni, i "domestic flights", qui in Australia sono meno complicati che prendere un bus in Cina. Neanche il passaporto controllano! Arrivato e Perth (aeroporto di transito) l'incubo di perdere l'aereo si avvera, visto che stando nel Terminal sbagliato e causa altri fattori quali stanchezza, rumore di un cantiere etc. non sento i miei "final call" e appena a due passi dal "gate" perdo l'aereo per 5 minuti... Che ci vuoi fa! Prenoto il prossimo volo e passo la notte in aeroporto. Non potevo tardare troppo, visto che il giorno dopo mi sarei visto con un'amica di Melbourne, che gentilmente si era messa a disposizione di portarmi un po' in giro. Posticipiamo e speriamo che con il prossimo volo fili liscio come l'olio. Costa est: sto arrivando!
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