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Ola, benritrovati amici internauti,
vi stiamo aggiornando in differita sulle nostre passate imprese ... riprendendo la timeline, ci eravamo lasciati con il nostro trasferimento a El Chalten dall' aeroporto di El Calafate e sistemazione in uno pseudo ostello di bassa lega ...
Mattina di martedi` 15 gennaio ... sveglia ore 5:30; colazione "en plen air", ultima sistemazione agli zaini e via, in marcia! Obiettivo: condensare 3gg di trekking in uno macinando una trentina di km per vedere due pezzi da 90 delle meraviglie patagoniche: il Cerro Torre e il Fitz Roy, titanici monoliti di roccia immersi nella splendida cornice del parco nazionale de Los Glaciares.
Zaino in spalla, siamo i soli esseri bipedi in giro a quell`ora... ci godiamo l`alba mentre imbocchiamo il primo sentiero del nostro itinerario: direzione campamento Agostini e laguna Torre. Partiamo bene: una bella rampa per scaldare i motori e subito ci troviamo immersi nel parco. Vegetazione completamente diversa: a farla da padrone sono i faggi australi, alberi che crescono contorti per il vento che imperterrito soffia in queste lande. Camminiamo seguendo il corso del rio Fitz Roy, un fiume alimentato dalla fusione dell`omonimo ghiacciaio e dagli altri accumuli glaciali circostanti.
Il sentiero e` a prova di non vedente: a parte il flusso turistico che ha scavato di fatto una corsia autostradale, l`ente parco ha confinato i sentieri, in molti punti, con una barriera di sassi, per evitare il dannoso fenomeno della percorrenza fuori traccia.
Subito un incontro: un picchio rosso, volatile caratteristico di questo parco, si posa momentaneamente su un ramo lungo il sentiero ... ma la sosta e` cosi` breve che non riusciamo nemmeno ad inquadrarlo!
Proseguiamo, inframezzando la camminata nel bosco con l´attraversamento di numerose radure dove e´ possibile ammirare la vallata e le vette innevate circostanti; unica nota stonanta: un nuvolone sospetto proprio dove non dovrebbe essere ... ma speriamo che l´aria e la fortuna facciano il loro corso. La camminata prosegue ancora per un´oretta quando, superato l´ultimo avvallamento, ci troviamo dinanzi ad uno spettacolo: siamo ai piedi del Cerro Torre, nelle vicinanze del bivacco Maestri (primo alpinista a salire il Cerro Torre, impresa piu´ volte contenstata), che si rispecchia nella laguna Torre, un lago cristallino alimentato dalla fusione glaciale. Temerari, decidiamo di collaudare l´acqua, anche per allontanare l´epiteto di "nuotatori da boiler" che ci e´ stato appioppato ... a sorpresa, nonostante la presenza di qualche ammasso di ghiaccio alla deriva, la temperatura dell´acqua non e´ troppo impegnativa!
Nota stonata: le nubi non hanno mollato la presa e il Cerro Torre, che il giorno prima di vedeva nitido dal campeggio, li lascia intravedere "dal collo in giu`" .
Breve analisi della situazione: vista la condizione meteo, è inutile proseguire verso il bivacco Maestri... decidiamo quindi di rientrare e prendere una deviazione meno battuta: il sentiero "de Madre Hija¨, che permette di riallaciarsi al circuito classico, attraversando una macchia di faggi australi. Dopo qualche km (4/5), la macchia si apre e si vede la laguna Hija, una coppia di laghi glaciali circondati dalla vegetazione. Ci avviciniamo e notiamo che la spiaggia fronte lago è alquanto singolare in quanto composta da piccoli ciottoli piatti ... mai vista una cosa del genere! Proseguendo la marcia, camminiamo ammirando il Fitz Roy ma, anche in questo caso, le nuvole lo ricoprono quasi completamente ... }
Ma, come innumerevoli docce gratuite scozzesi ci hanno insegnato, bisogna perseverare! Proseguiamo quindi, riallacciandoci al trekking classico, attraversando torrenti e radure (degne di nota le opere che l´ente parco realizza per attraversare i torrenti!!!) fino al campamento Poincerot, un´area nel cuore del parco, nei pressi di un torrente, dove è ammesso il campeggio libero... arriviamo giusto in tempo per pranzare. E che pranzo: sotto lo sguardo incredulo (e famelico!) dei presenti, ci dilettiamo in un risotto alla parmigiana, condito con vero Parmigiano Reggiano grattugiato al momento e condito con olio extravergine di oliva (... suvvia... siamo o non siamo i principini????) e, per finire, un caffe´, rigorosamente macchiato!
Guida alla mano, proseguiamo fino alla Laguna De Los Tres, un punto panoramico a 5km. Dopo aver cannato in pieno l' imbocco (invece di segnalare la meta hanno messo un´indicazione dove descrivevano il sentiero come il piu´ difficile del parco ... si vede che non hanno mail frequentato le Alpi Giulie!) e risolto la situazione con la vecchia tecnica del "andiamo a scavazzo" , liquidiamo in un´oretta i 450m di dislivello, elargendo molto tabacco tra i trekker presenti e ci troviamo di fronte ad uno spettacolo che ci ha letteralmente lasciato a bocca aperta: un lago glaciale, di un azzurro cielo, sul quale si specchia il Fitz Roy in tutta la sua maestosita´ .. questa volta siamo anche fortunati: il vento ha pulito la cima dalle nubi e possiamo ammirare il gruppo di vette in tutta la loro meraviglia...
anche qua, acqua glaciale da collaudare e... collaudo passato a pieni voti!
Zaino di nuovo in spalla, giriamo l´angolo per ammirare un'altra profonda valle glaciale, dove si trova un altro lago e dove si tuffano alcune cascate.
Tempo di rientrare ... ci aspettano una quindicina di Km per rientrare alla base ... il rientro e' quasi tutto in bosco, con ampi sprazzi aperti dove l'occhio si abbandona ad ammirare la valle del Rio de las Vueltas, una valle piena di laghetti immersi nel verde, che si perde all' orizzonte.
Siccome non eravamo abbastanza stanchi, una piccola deviazione sulla via del ritorno ci permette la visita della Laguna Capri, un lago le cui acque ricordano l´omonima località campana.
Durante il tragitto verso El Chalten, quando ormai mancano pochi km, ci imbattiamo in un incontro molto fortunato: un picchio rosso in opera ... stavolta pero´ riusciamo a inquadrarlo!
Soddisfatti rientriamo al paese ma la fame si fa sentire e, quando transitiamo dinnanzi ad un locale dove l´asado e´ cotto in vetrina... come si può resistere ... D´altronde sono le 21 passate e siamo in cammino dalle 6:40 della mattina.
Cena, gelato e ... finalmente in tenda! Domani, avendo centrato l' obiettivo, decidiamo di smobilitare e di tornare a El Calafate, per ammirare il glaciar Perito Moreno.
Alla prossima disavventura!
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